sabato 15 febbraio 2020

La valutazione a punti, valutare la valutazione formativa. Parte prima

È prassi invalsa tra gli insegnanti (o almeno lo era prima dell’avvento dei registri elettronici) quella di registrare, a fini valutativi, con simboli convenzionali, quali + oppure -, interventi particolarmente pertinenti (o viceversa) dei nostri alunni o quelle prestazioni difficilmente valutabili con un voto, che tuttavia riteniamo meritevoli di segnalazione e memoria, infatti, in genere a fine quadrimestre, si è soliti tradurre il numero dei + e - in un qualche bonus/malus che influenza la valutazione finale.
Insieme ai miei studenti ho deciso di sistematizzare questa prassi attraverso la costruzione di un insieme di regole ben precise.
Riporto di seguito la descrizione di questo metodo così come da me inserita nella programmazione disciplinare iniziale:

*  la valutazione formativa avendo principalmente lo scopo di informare l'insegnante dell'efficacia del suo insegnamento e di aiutare lo studente a superare le difficoltà e migliorarsi non avrà voto, ma solo indicazioni di miglioramento dell'insegnamento e nell'apprendimento. Tuttavia laddove lo studente contribuirà positivamente alla dialettica didattica (ad esempio: commenti pertinenti, dimostrazione di transfer, risposta a domande dal posto, capacità di formulare domande valutanti abilità o competenze in occasione delle interrogazioni collettive, collaborazione con compagni o insegnanti, dimostrazione di spirito d'iniziativa e propositività), l'insegnante premierà lo studente con un bonus (definito +), viceversa in quelle occasioni in cui lo studente interverrà negativamente nell'attività didattica (si faccia riferimento ai suddetti indicatori, da leggere però in chiave negativa) l'insegnante, occasionalmente, registrerà il fatto con un malus (definito -). Al raggiungimento della decima valutazione il computo dei bonus (+1 punti) e malus (0 punti) verrà convertito in un voto numerico segnalato sul registro in base alle opportune competenze/abilità; la valutazione massima, ovvero dieci bonus corrisponderà al voto di nove decimi, in quanto per il conseguimento del voto di dieci decimi occorrerà che lo studente abbia conseguito almeno un superbonus (definito *) mediante un contributo al percorso didattico particolarmente brillante (ad esempio quando lo studente supera le aspettative, dà un apporto personale, sa cogliere anche gli aspetti meno evidenti del lavoro assegnatogli.) Il superbonus (*) in caso di presenza di malus (-) ha la funzione di trasformarlo in un bonus. Altresì il conseguimento di tre bonus (+) consecutivi dà il diritto all'annullamento di un malus (-); inoltre in sede di conversione in voto delle singole valutazioni formative, l'assenza di dimenticanze, nel periodo in cui sono state collezionate le valutazioni, darà diritto ad un ulteriore bonus di 0,5 punti.

Confusi, non è vero? Cerco di spiegare meglio il tutto senza “burocratichese”. In sostanza ogni qualvolta uno studente risponde bene ad una domanda “dal posto” oppure fa un intervento pertinente, questi viene premiato con un + se poi l’intervento/risposta è particolarmente brillante (in termini di competenza) allora lo studente viene premiato con un Asterisco *, invece se la risposta è totalmente o gravemente sbagliata la studente riceve un malus, cioè un -.

Ma dove vanno a finire tutti questi più e meno? In una semplice tabella (come quella riportata nella foto in allegato) con l’elenco dei nominativi degli alunni, una volta che l’alunno ha accumulato dieci valutazioni (dici segni tra più, meno o asterischi) la valutazione dei + e - viene convertita in un voto numerico sulla base di questa semplice formula: ogni + vale un punto ogni - vale zero punti. Facciamo un esempio se uno studente ha raggiunto le decima “minivalutazione” accumulando tre meno e sette più, il suo voto finale registrato sul registro sarà quindi 7. Le cose si complicano per il raggiungimento del voto 10, infatti il voto massimo che è possibile ottenere totalizzando 10 + è quello di  9, infatti per ottenere il dieci è indispensabile non solo che tutte le valutazioni siano positive, ma che almeno una di queste sia costituita da un asterisco (*). L’asterisco è l’ambizione di tutti gli studenti, infatti possiede dei poteri speciali: ogni asterisco trasforma infatti un meno in più (però in questo caso smette di essere un asterisco e viene “degradato” al rango di un semplice +), inoltre è indispensabile per ottenere la valutazione dieci. Conseguenza di ciò è il fatto che occorre ridefinire leggermente le valutazioni più alte Ecco una piccola tabella:

10 tutti valutazioni positive di cui almeno una costituita da un asterisco che non è stato adoperato per annullare un -.

9 10 +
8,5 9 + e un -
Dalla valutazione 8 in poi si può seguire la consueta formula: un punto per ogni +.

Penso che per questo post sia abbastanza; nel corso degli anni il sistema è andato via via arricchendosi di altre variabili che vanno ad influire sulla determinazione del voto finale quali le note di merito e le dimenticanze/ note per compiti non svolti; parlerò di questi aspetti in un prossimo post.

Salvatore Salzillo